CLIMATE GOALS
Winning the challenge of climate goals through the creation of skills and competences worldwide
ADDENDUM 1: FOCUS AZERBAIJAN AND KAZAKHSTAN
Crediamo che per il raggiungimento degli obiettivi climatici servano competenze, da creare rapidamente, in modo ampio e inclusivo, per educare all'adattamento climatico e per sviluppare soluzioni innovative per la decarbonizzazione. La Fondazione MAIRE – ETS porta, anche quest’anno, all’attenzione della COP l'urgenza percepita sulla creazione e sull’upkilling delle competenze necessarie all’attuazione della transizione energetica.
In occasione della COP29 di Baku, il Direttore generale della Fondazione MAIRE – ETS, Ilaria Catastini, tratterà i nuovi risultati della ricerca “Climate goals: Winning the challenge of climate goals through the creation of skills and competences worldwide. Addendum 1” quest’anno estesa su due nuovi Paesi. Con la conduzione di IPSOS, e basata sulle medesime domande di indagine, l’addendum della ricerca vede come nuovi protagonisti Azerbaijan e Kazakhstan.
La ricerca arriva così a coinvolgere 4 continenti, 12 Paesi (Italia, Regno Unito, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Cina, India, Algeria, Stati Uniti, Cile, Azerbaijan e Kazakhstan), 2.000 interviste e 17 approfondimenti con esperti di sostenibilità.
Vediamo da vicino i nuovi risultati.
L'indagine mostra due Paesi che muovono i primi passi nella sfida della transizione energetica, ma che possiedono già una marcata consapevolezza dei suoi benefici, delle difficoltà intrinseche e degli ingredienti necessari per attuarla. I due Paesi, con le loro peculiari posizioni economiche e geopolitiche, uniche nel panorama, offrono preziosi spunti di riflessione sulle sfide e le opportunità associate alla transizione energetica, in quanto territori che storicamente si sono affidati in larga misura alle fonti energetiche tradizionali.
Gli azeri e i kazaki sembrano affermare che c'è bisogno di politiche, regolamenti, nuove infrastrutture, comunicazione. E di formazione. In particolare, c’è bisogno di investire nella formazione che stimoli la creazione di soft skills – come il pensiero critico e problem solving – e la costruzione di conoscenze relative all'analisi degli impatti ambientali, un aspetto forse finora poco valorizzato.
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