Si è svolta a Firenze, dal 12 al 14 marzo 2025, Didacta Italia 2025. La fiera ha trasformato per tre giorni Firenze nella capitale europea della scuola del futuro, ponendosi come punto di ritrovo e incontro per Istituzioni scolastiche, Aziende, Enti, Associazioni, docenti, dirigenti e operatori scolastici per promuovere sinergicamente l’innovazione nel mondo scolastico.


La Fondazione MAIRE ha scelto anche quest’anno la cornice di Fortezza Da Basso, tra arte, cultura e innovazione, per promuovere i propri progetti di formazione e orientamento dedicati ai giovani studenti, per ampliare il proprio dialogo non soltanto con le nuove generazioni, ma anche con le Istituzioni scolastiche, gli Enti e i docenti, che per primi affrontano la sfida della formazione delle nuove generazioni ogni giorno.

La formazione dell’“ingegnere umanista” del domani e la diffusione della conoscenza dei temi legati alla mitigazione e all’adattamento climatico sono la nostra risposta alle esigenze di un mondo in evoluzione che affronta la sfida del cambiamento climatico. Visione globale e azioni mirate, questa la nostra proposta nei due workshop del programma scientifico di quest’anno che abbiamo avuto il piacere di alimentare e promuovere.

Nel primo, tenutosi giovedì 13 marzo, dal titolo “Guerra e pace: la diplomazia climatica salverà il mondo?”, il nostro Direttore Generale Ilaria Catastini insieme a Jacopo Bencini, Presidente di Italian Climate Network e ricercatore dell’Istituto Universitario Europeo, hanno indagato lo scenario globale, politico ed economico, evidenziando come la lotta al cambiamento climatico dovrebbe costituire impagno comune e quali soluzioni possono essere messe in campo per agire all’unisono. La riflessione è stata alimentata anche dai risultati della nostra ricerca “Climate Goals” condotta su 12 Paesi.

Il secondo, tenutosi venerdì 14 marzo con Irene Di Amato e Federica Bitti, dal titolo “Studenti oggi, leader domani. Come guidare i ragazzi verso le nuove competenze richieste dalla sfida climatica”, ha visto una declinazione più puntuale sulla nostra proposta formativa, il racconto dei nostri progetti, e la delineazione di queste “nuove competenze”: chi è l’ingegnere umanista? Quali sfide deve affrontare oggi, cosa gli viene richiesto? La fusione dell’anima umanistica con quella tecnica assume le vesti di un ingegnere che si ritrova a dialogare con una pubblica amministrazione o con una comunità locale per spiegare il valore aggiunto insito nella costruzione di un impianto in un determinato segmento di territorio.


Didacta Italia si è dimostrata anche quest’anno proficua occasione di incontro col mondo scolastico, tra docenti incuriositi dalla proposta formativa sui temi della sostenibilità e delle tecnologie per la transizione energetica, e di scoperta di nuovi strumenti per attrarre i giovani in un settore competitivo e indispensabile come quello dell’ingegneria umanistica.

“Al fianco dei giovani per costruire un domani più sostenibile”