“Sfidare le contraddizioni” questo è stato il tema trasversale oggetto della 12ma edizione del Salone della CSR (Corporate Social Responsibility) e dell’Innovazione Sociale 2024, tenutosi il 9,10 e 11 ottobre presso l’Università degli Studi Bocconi di Milano.

La prima contraddizione che abbiamo affrontato con il nostro Direttore Generale Ilaria Catastini è stata quella del mismatching tra ricerca e offerta di lavoro che vivono oggi i giovani, nel panel “come cambia il mondo del lavoro” – durante la seconda giornata del Salone. Se a questo disallineamento domanda/offerta si sommano i dati sull’invecchiamento della popolazione e della diminuzione delle nascite, e la necessità crescente di integrazione dei flussi dei migranti, il problema si allarga a macchia d’olio e richiede soluzioni.

Questo è lo scenario nel quale si propone la Fondazione MAIRE – ETS con i suoi progetti di formazione a impatto sociale e con le sue ricerche: dal bando MAIREmpower per l’erogazione di borse di studio per lauree triennali nelle materie STEM, alla ricerca “climate goals” fino a giungere al bando per finanziare borse di ricerca per studi socio economici sul rapporto tra transizione energetica e flussi migratori.

C’è un filo rosso che collega tutte queste attività: promuovere la transizione energetica come una preziosa opportunità per la creazione di posti di lavoro, per avere una più varia composizione dell’offerta nel mercato del lavoro e delineare opportunità concrete di inclusione ed inserimento sociale.

Il paradigma che proponiamo è quello dell’ingegnere umanista, quella figura con alta preparazione tecnica al contempo dotata delle soft skills oggi richieste nel mercato del lavoro (pensiero critico, problem solving e conoscenza delle tematiche di sostenibilità), in due parole, le “competenze trasversali”. Ed è questa la figura che puntiamo a formare con i nostri PCTO, e attraverso la promozione di iniziative formative, nostre e dei partner.

I dati della IEA evidenziano la necessità di formare oltre 30 milioni di lavoratori, di nuove competenze, per la transizione energetica, e l’accezione “nuove” accende i fari sulla seconda contraddizione affrontata: parlare di opportunità e inclusione, a fronte dei posti di lavoro che vengono “dispersi” nell’attuazione di questo cambiamento. Vengono in mente gli impieghi professionali una volta richiesti nel settore della produzione di energia da fonti fossili, per fare un esempio. Ma anche a questo c’è una soluzione, ed è il reskilling delle professionalità, poichè le nuove competenze possono essere acquisite, ma il valore più grande restano le persone, con la loro esperienza, che non va dispersa, ma reimpiegata in un nuovo settore.

C’è bisogno di un reskilling culturale, come di una grande rivoluzione nel mindset, per affrontare l’emergenza climatica oggi. Una metamorfosi sfidante e complessa, ma possibile.

Ne è la prova il nostro gruppo, MAIRE, che nasce e si posiziona come leader nella trasformazione delle risorse naturali, oggi pioniere nello sviluppo di nuove tecnologie per la decarbonizzazione attraverso innovazione e digitalizzazione, con una stretta connessione tra strategia di sostenibilità e piano industriale. Una direzione che si sposa ad un sempre crescente coinvolgimento attivo delle comunità locali nell’ottica di portare tutti a bordo per una “giusta transizione” che attivi processi virtuosi di partecipazione ad un cambiamento più sistemico, come racconta Valentina Grieco, Social sustainability manager MAIRE, raccontando i progetti di CSR del Gruppo nel panel “Territori in transizione”, durante la terza giornata del Salone.

Come ogni anno il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è stato un momento di confronto e scambio ricco di spunti tra settore profit e no profit, entrambi rivolti ad un unico obiettivo: creare valore sociale condiviso.

Al prossimo anno!

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